Carla Fleischli Caporale

Nuovo indirizzo

In Uncategorized on 03/11/2009 at 23:55

Questo blog da oggi in avanti lo trovate qui: Evolvendo

La nota portante

In Ben-essere, Co-Scienza on 30/10/2009 at 10:35

Tante cose accadono sulla Terra. E’ davvero come se ci fossero innumerevoli dimensioni che coesistono. Dipende sempre su che nota si vibra. Quella sarà il richiamo per risonanza. E basta davvero poco. Mi sono accorta che già è sufficiente un lieve accenno di qualcosa per richiamare quella nota. Che potrà così arrivare nelle nostre vite con vario spessore.
Mi spiego. Se noi non si è onesti onesti, ma lo si è magari all’80/90%, quel 10/20% di nostra “piccola” disonestà basta per emettere quella nota. Se noi non si è del tutto sinceri, dritti, cristallini, e via dicendo, basterà quella anche minima percentuale disarmonica perché noi comunque si emetta quel richiamo. Per questo che, anche l’incontro casuale, solleciterà la risposta negativa corrispondente.
E poi ci si domanda, “ma come, la mia è solo una piccolissima disonestà, come posso richiamare qualcosa di così ‘ingiusto’? Eh, sì, può essere davvero flebile la nostra nota dissonante se paragonata a quella che ci arriva addosso. Ma di fatto c’è e, se per caso incrociamo qualcuno la cui nota simile è però davvero potente, ecco che la risposta risonante ci arriva. E noi ne veniamo devastati…

Tutto questo ragionamento mi è venuto perché stamane leggevo di un “costume” che si sta diffondendo molto negli USA.

Si volta pagina

In Personali on 29/10/2009 at 13:15

Mi piace farlo, anche perché non sempre lo si può fare. Intendo il voltare pagina. Perché si deve perseverare su una strada e percorrerla fino alla fine. Se si tenta di sfuggirle la strada ci rincorre, obbligandoci a riprenderla, magari anche da più indietro di dove si era arrivati. Ho imparato a non farlo. Con disciplina teutonica ora continuo, fino a quando ho portato a termine le scelte intraprese e il nuovo orizzonte mi svela la prossima meta.

A quel punto è una sensazione indicibile per me quella che mi prende quando volto pagina. Come i disegni tibetani con le sabbie colorate. Ciò che con dovizia e precisione e costanza è stato portato avanti e quindi terminato, ecco che un gesto lo cancella e tutto viene lanciato al vento.  Il compito adempiuto permette una libertà eccitante. Si lascia tutto per protrarsi in avanti. Verso quell’orizzonte nuovo che ora si vede con sempre più chiarezza.

Meravigliosa sensazione di compiuto e di libertà al tempo stesso.

Ecco il senso di questo mio nuovo blog.